Fai il lavoro che hai sempre sognato? - I risultati del sondaggio
Eccomi a presentare i risultati del sondaggio.
La pagina del sondaggio è stata visitata da 292 persone e hanno risposto 100 persone: la popolazione complessiva dei visitatori unici nello stesso periodo è stata do circa 4600 persone.
Riporto i risultati di seguito, unitamente alla domanda iniziale.
Faccio un lavoro che
- … ho dovuto fare perché avevo un’attività di famiglia già avviata – 3%
- … mi piace e che ho sempre sognato di fare – 19%
- … non è quello che ho sempre sognato, ma guadagno bene e lasciarlo per inseguire i sogni è troppo rischioso – 15%
- … mi è capitato di fare, perché non credo che ce l’avrei mai fatta a fare il lavoro dei miei sogni – 4%
- … mi piace e che ho scoperto per caso: avrei voluto fare altro ma ho avuto fortuna – 29%
- … mi è capitato di fare: ho rinunciato alle mie aspirazioni perché non sarei mai riuscito a giustificare le mie scelte con la famiglia o gli amici – 5%
- … mi permette di guadagnare quello che mi serve per vivere: altro, al lavoro, non chiedo – 5%
- … ho dovuto farmi andar bene perché la mia famiglia non mi avrebbe mai permesso di fare il lavoro dei miei sogni – 5%
- … mi è capitato di fare, perché non ho mai avuto aspirazioni particolari – 7%
- … mi permette di guadagnarmi da vivere: inseguire i sogni avrebbe significato espormi al rischio di non guadagnare abbastanza per guadagnarmi da vivere – 8%
Provo a dare una lettura organica dei dati:
- Poco meno del 20% ha realizzato il suo sogno;
- Per poco meno del 30% dei partecipanti il caso ha avuto un ruolo sostanziale, poiché ha scoperto per caso un lavoro ora soddisfacente;
- Il 48% dei rispondenti è comunque soddisfatto del proprio lavoro;
- Il 13% è stato, in qualche modo, frenato o condizionato dalla famiglia;
- Il 12% non ha voluto rischiare perché ha pensato che la probabilità di riuscire sarebbe stata troppo bassa;
- Sempre il 12% fa un lavoro che non ama perché non ha mai avuto aspirazioni particolari o perché vede nel lavoro solo un mezzo per guadagnarsi da vivere;
- Il 15% invece ha un lavoro ben remunerato che non se la sente di lasciare.
Debbo dire che la percentuale delle persone soddisfatte è più alta di quanto pensassi: non posso che rallegrarmene.
Mi fa anche piacere sottolineare l’importanza della famiglia; anche se non è certo l’unico ambito all’interno del quale l’individuo definisce le proprie aspirazioni e la fiducia di poter riuscire, certamente il suo ruolo è fondamentale.
Soprattutto nel comprendere che ogni persona è unica e tutti hanno il diritto di non essere costretti a continuare la vita di qualcun altro.
Non credi?
Sarebbe bello poter fare questo sondaggio in Francia o Germania. Secondo voi, quali sarebbero le risposte maggiori?
Non ne ho idea. Tu cosa ne pensi?
Grazie per aver organizzato il sondaggio e per averci fornito la sintesi dei risultati.
Solo una precisazione: io appartengo al 7% che ha risposto con “…mi è capitato di fare, perché non ho mai avuto aspirazioni particolari”, ma ciò non vuol dire che non mi piaccia il mio lavoro. Ho solo voluto porre l’enfasi sulla casualità. Mi ritrovo invece nel 30% che hai indicato – correttamente – con la frase “ha scoperto per caso un lavoro ora soddisfacente”.
Grazie Ugo,
preziosi suggerimenti per un sondaggista in erba :-).
A presto leggerti,
Arduino