Cosa c'è dietro la Ice Bucket Challenge?
La SLA, il secchio e la pubblicità personale
Nel mese di luglio e agosto ti sarai certo imbattuto in video di persone spesso molto famose che si tiravano in testa secchi di acqua gelida di diverse dimensioni, come quello che puoi vedere qui sotto, per raccogliere fondi destinati a combattere la SLA.
Ho cercato di saperne di più e ora voglio condividere con te alcune brevi considerazioni.
L’Ice Bucket Challenge (IBC) è un’iniziativa finalizzata a promuovere la consapevolezza della SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica o malattia dei notoneuroni), è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria.
L’IBC consiste nel riempire un secchio di acqua ghiacciata, rovesciarselo sulla testa, filmare la scena e postarla sui social network, chiamando una o più persone a fare altrettanto e a contribuire alla ricerca per combattere la SLA.
L’iniziativa è partita negli Stati Uniti e in Gran Bretagna ed è diventata virale con il contributo dei social network e di personaggi molto famosi, che hanno attirato l’attenzione dei media.
Qualche nome?
Mark Zuckerberg, Bill Gates, Lady Gaga, Katy Perry, Shakira, all’estero, mentre in Italia spiccano Roberto Baggio, Adriano Celentano, Belen Rodriguez, Andrea Bocelli, Laura Pausini, Roberto Bolle, Luciana Littizzetto, Fiorello, i calciatori della Fiorentina, direttori dii giornali e tantissimi altri personaggi noti.
L’iniziativa ha suscitato qualche polemica, specie dopo che Papa Francesco, nominato da Shakira, ha ricordato che “un cristiano sa dare. La sua vita è piena di atti generosi – ma nascosti – verso il prossimo”.
Pur trovandomi d’accordo con Francesco, non posso non ricordare che grazie al secchio di acqua gelata la consapevolezza della necessità di combattere la SLA sia cresciuta notevolmente e abbia dato un impulso alla raccolta di fondi.
Ma quanto è stato raccolto finora?
La notizia più recente che io abbia trovato circa la raccolta negli USA parla di oltre € 40 milioni, mentre leggo sul sito della Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (www.aisla.it) che in Italia la raccolta ha superato € 300.000 lo scorso venerdì.
Se non ti sembra ottimistico stimare in almeno 300 il numero di persone cosiddette VIP, quelle cioé che possono attirare una telecamera solo per il fatto di circolare per strada, è probabile che tu possa condividere il fatto che tante di loro abbiano donato meno di € 1000, fiscalmente deducibili.
Lo so, ti viene da pensare che se i VIP avessero dovuto pagare di tasca propria uno spazio sui media pari a quello garantito loro dal secchio di acqua gelata avrebbero sborsato molto di più; confesso che questa è stata la prima idea che mi è saltata in mente, ma poi ci ho pensato su e sono arrivato ad un’altra conclusione.
I VIP, soprattutto quelli che temevano la ricaduta negativa di un rifiuto alla “nomination”, sono talmente abituati ad essere inseguiti dalle telecamere che considerano già l’aver fatto una doccia gelata un contributo determinate alla lotta contro la terribile malattia.
La donazione?
Pura carineria, che va comunque dosata con la moderazione della quale i VIP nostrani non sembrano sprovvisti.
Cosa ne pensi?
Caro Arduino sono semplicemente d’accordo con la tua esposizione. La spettacolarizzazione non sempre favorisce il “bene” di una causa, per quanto nobile. Come ha sintetizzato un noto blogger: “..poco cash, tanti flash”. Occasione persa?
Ciao Gerardo,
alla fine, come sempre, parleranno i numeri.
In ogni caso, dobbiamo sempre ricordare che quando investiamo in una direzione smettiamo di farlo in un’altra.
Grazie del commento e a presto leggerti,
Arduino
Caro Arduino,
Lascio a te I numeri dell’Italia, ma per quanto riguarda gli USA, riportando l’editoriale di Time Magazine di questa settimana, I numeri della raccolta di Agosto (e mancava ancora una settimana, al momento della stampa) sono equivalenti a quanto le associazioni per la ricerca contro la SLA normalmente raccolgono in un anno.
Il problema reale, sollevato da queste associazioni, diventa quello di garantire un minimo di continuità al fenomeno mediatico dell’IBC e per il momento non vi sono brillanti idee… quindi venga pure il secchio ghiacciato, se è per una buona causa.
Non spetta a me giudicare chi ha versato e quanto, l’importante credo sia impegnarsi a far qualcosa per migliorare e per aiutare chi ne ha più bisogno di noi; a volte è troppo facile criticare I cosiddetti VIPS, stavolta io non me la sento…
A presto
Cristian
Ciao Cristian,
come mi piace dire, siamo qui per discutere non per essere d’accordo.
Ho riletto il tuo commento e mi rendo conto del fatto che i VIPS contribuiscono con le loro gesta a renderci maggiormente consapevoli di temi che dovrebbero incontrare la nostra sensibilità non solo quando ci toccano da vicino o Celentano si versa un secchio d’acquan in testa.
Diciamo che mi piacerebbe vedere in loro una generosità commisurata al reddito e all’entusiasmo con il quale si espongono davanti a una telecamera.
grazie e a presto leggerti,
Arduino