Un esempio di uso spietato del pensiero critico

Regia di A. de La Patellière e M. Delaporte – 2012 – Francia, Belgio – 109 min.

Cena tra amici

27 Aprile 2014 | di Arduino Mancini Commedia - Conflitto e Negoziato - Fare domande - Pensiero critico

Il film si svolge a Parigi, in un appartamento di una zona semi-centrale.

Vincent è un brillante quarantenne agente immobiliare e fratello di Elisabeth, insegnante alla scuola media. Vincent si è sposato da poco con Anna, donna in carriera, e ha da poco saputo che presto diventerà papà.

Vincent e Anna sono invitati da Elisabeth e da Pierre, suo marito e professore universitario, a una delle cene che periodicamente la coppia organizza per rivedere gli amici e stare insieme.

Alla cena partecipa anche Claude, da sempre amico di Elisabeth e trombonista in un’orchestra sinfonica: come sempre, Elisabeth spedisce a letto i figli Apollin e Myrtille prima che la cena abbia inizio.

La cena ha inizio senza Anna, trattenuta da impegni di lavoro, e prende subito una piega “vivace”; la discussione sul nome contestatissimo nome che i neo-genitori avrebbero intenzione di dare al nascituro lascia spazio a rivalse e rancori che finiscono investire gran parte della vita dei protagonisti, lasciando spazio anche ad aspetti dei quali nessuno di loro immaginava l’esistenza.

E l’arrivo di Anna, successivamente, non aiuta a calmare le acque: qui mi fermo, perché non voglio toglierti il gusto della scoperta.

Perché trovo interessante il film? Guarda prima alcune scene del film, poi continua a leggere.

 

 

Come guardare il film.

Il momento per me più interessante è quello della discussione sul nome del bambino, nella quale Vincent si diverte a mettere in crisi stereotipi e pregiudizi attraverso l’uso spietato del pensiero critico: un esempio davvero mirabile da usare anche didatticamente.

Altri aspetti interessanti? Eccoli:

  • l’equivoco, ovvero come si riesca facilmente ad incartarsi nelle situazioni presumendo di sapere e rinunciando a porre le domande che ci toglierebbero dall’imbarazzo;
  • gli aspetti che troppo spesso consideriamo normali nella coppia (chi mette a letto i bambini, chi rinuncia alla carriera per favorire quella del partner, chi si occupa dei figli, chi si occupa delle faccende domestiche) e che lasciano invece covare sotto la cenere dissenso e anche rancore;
  • la scarsa attenzione che abbiamo dedicato alle persone che per anni ci sono state vicine e che pensiamo di conoscere. E la sorpresa, dalla quale possiamo anche essere emotivamente sopraffatti, nel momento in cui scopriamo di non conoscere aspetti davvero sorprendenti;
  • un mirabile impiego del pensiero critico, che dimostra come quest’ultimo possa rappresentare un’arma formidabile a disposizione di chi la impiega.

C’è altro? Sì, ma credo di averti detto quanto basta…

Cast

Patrick Bruel, Valérie Benguigui, Charles Berling, Guillaume de Tonquedec, Judith El Zein, Françoise Fabian

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Commenti
Antonella 12 Aprile 2017 0:00

Un film che dimostra come il pensiero critico possa essere utilizzato in modo divertente: con ironia, i pregiudizi e preconcetti dei protagonisti sono messi alla prova da Vincent che però, purtroppo, finisce per subire le conseguenze del gioco.

Ho trovato il film “Il nome della rosa” altrettanto esemplificativo del pensiero critico: qui, un illuminato Guglielmo da Baskerville impiega tutta la sua capacità analitica e critica per tentare di risolvere il mistero dell’Abbazia. Il processo che viene messo in atto è quello di considerare tutte le ipotesi per poi smembrarle una ad una in modo che vengano scartate le più deboli e si riconosca l’unica possibile”.

AM 12 Aprile 2017 0:00

Ciao Antonella,
piacerissimo averti qui.
Sto scrivendo ora la recensione del film “Il nome della rosa” :-).
A presto leggerti,
Arduino

    Antonella 13 Aprile 2017 0:00

    Ciao Arduino.
    Attendo con curiosità di leggere la tua recensione!
    A presto!
    Antonella

AM 13 Aprile 2017 0:00

Eccola https://www.tibicon.net/le-tibi-pellicole/il-nome-della-rosa
Fammi sapere cosa ne pensi!
A presto leggerti,
Arduino

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