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Quale aspetto accomuna la carriera di Rocky Marciano, Renata Tebaldi e Flavia Pennetta? – Ecco la soluzione la quiz.

Quiz 16 1

Ringrazio innanzitutto Clara, Andrea, Giovanna, Mirco, Carmelo, Stefano, Biagio e Cesare per aver partecipato.

Il quiz in questo caso era diverso dagli altri, poiché la risposta, o le risposte, potevano essere dedotte dalla consultazione in rete delle informazioni riguardanti i protagonisti.

Ora vediamo le soluzioni riportate nei commenti.

Per Andrea e Cesare tutti e tre si sono ritirati dopo un’ultima prestazione di grande successo, in un momento in cui la carriera sembrava lontana dal declino.

Per Biagio le carriere dei tre sono accomunate da un talento iniziale seguito da un periodo difficoltoso (Tebaldi: problema alla voce, Marciano alla schiena e Pennetta al polso) che viene superato grazie alla resilienza e tenacia dimostrata da ognuno di loro, tanto da portarli al “successo” nei rispettivi campi.

Per Carmelo importante la perseveranza e la tenacia nel perseguire i loro obiettivi, facendo frutto delle inevitabili “cadute” per rialzarsi con più forza e motivazione.

Per Giovanna ciò che li lega è la passione per il loro lavoro.

Infine, per Mirco i tre volevano essere ricordati come i migliori nella loro professione.

I vincitori

Certamente Andrea e Cesare hanno centrato la risposta, anche se è opportuno fare un distinguo.

Renata Tebaldi esordisce nella lirica nel 1944, a 22 anni, e si afferma come una delle voci soprano più belle e longeve di tutti i tempi. Si ritira nel 1976, dopo un trionfale concerto di beneficenza alla Scala di Milano, organizzato per raccogliere fondi da destinare alle popolazioni colpite dal terremoto, in Friuli: la grande cantante annuncia il ritiro dopo l’esibizione, senza clamore e senza enfasi, ritirandosi dopo 32 anni di carriera.

Rocky Marciano, pugile statunitense nato da genitori italiani, nasce nel 1923 e comincia a tirar pugni a 24 anni. È stato campione del mondo dei pesi massimi dal 1952 al 1956, unico peso massimo della storia del pugilato a ritirarsi imbattuto, dopo aver difeso il titolo sei volte.

Flavia Pennetta si è ritirata a settembre del 2015 dopo il più grande successo della sua carriera, conseguito ai danni dell’italiana Roberta Vinci agli US Open, un torneo del Grande Slam. Forse la più grande tennista italiana di sempre, Flavia aveva confidato ad alcuni amici che si sarebbe comunque ritirata al termine del torneo, a 33 anni.

Che cosa colpisce della carriera dei tre protagonisti?

Direi la capacità di ritirarsi quando erano ancora all’apice o comunque in un momento di grande successo, rinunciando improvvisamente a quanto fino a quel momento aveva dato senso alla loro vita. Un esempio per molti, sportivi, manager e politici.

Volevano far vivere il loro mito per sempre?

Non posso parlare né per Flavia Pennetta, che non ho ancora avuto il piacere di conoscere, né per Rocky Marciano, deceduto per incidente aereo nel 1962. Ma possoPalmiro 220 affermare che Renata Tebaldi, che ho avuto l’onore e il piacere di incontrare in più di un’occasione, non aveva miti da perpetuare; tutta la sua vita era stata spesa per un solo obiettivo: cantare bene opere adatte alla sua voce.

Oltre ad Andrea e a Cesare vorrei premiare Biagio, perché ha colto un aspetto importante che accomunava i protagonisti ancorché, a mio avviso, non importante quanto il loro ritiro.

Prego Andrea, Cesare e Biagio di scrivere all’indirizzo info@tibicon.net per indicare se desiderano ricevere una copia di Palmiro, una copia del mio libro sul Capitale Intellettuale o se preferiscono frequentare uno dei miei corsi e-learning, a scelta.

Grazie ancora a tutti e… al prossimo quiz!

Se sei interessato ad articoli riguardanti la resistenza di persone di successo o comunque avvezze all’attenzione dei media fai clic qui.

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Commenti
Cesare 6 Luglio 2016 0:00

Grazie! E Effettivamente Biagio ha sottolineato un altro punto molto importante a cui noi non avevamo pensato.
Però tu dici che loro non volevano “entrare nel mito”, e hai ragione, non credo fosse una decisione consapevole: ma lo hanno fatto, e la loro scelta di “lasciare mentre ancora erano vincenti” ha contribuito (come succede ad altri che, purtroppo, sono morti giovani e all’apice della popolarità).
Siamo brutte bestie, se viediamo il declino tendiamo a permettere che le immagini del declino offuschino quelle della popolarità. Non è giusto ma accade…

Biagio 7 Luglio 2016 0:00

Grazie mille!!!
B

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