Un quiz molto particolare – La soluzione
Eccoci alla soluzione del quiz più misterioso che io abbia pubblicato sul blog.
La domanda è semplice:
cosa vedi nella foto?
La particolarità del quiz sta tutta nel fatto che in questo caso il/i vincitori avrebbero dovuto dare una risposta… coerente con quello che ho in testa.
La risposta.
L’immagine ritrae i Vasa Physiognòmica di Luca e Rosa, prodotti (1982-83) dall’artista italiano Luca Maria Patella.
Le due opere sono tornite in marmo pregiato e si basano sul principio del pieno e del vuoto sviluppato dal medico danese Edgard Rubin con i suoi disegni di natura psicologica, noti come “vasi di Rubin” (vedi figura a lato):
- se concentri l’attenzione sui vasi, considererai “piene” le opere in marmo e “vuoto” l’ombra proiettata sulla parete bianca e la parete stessa;
- se, invece, concentrerai la tua attenzione sull’ombra e sulla parete, considerandola “pieno”, allora considererai “vuoto” i vasi e potrai scorgere i profili umani che si guardano.
I profili, nel caso delle opere di Luca Patella, sono quelli dell’artista e di sua moglie Rosa, e sono resi ancora più evidenti dalle ombre proiettate sulla parete.
Quindi, la risposta è duplice: è possibile vedere sia due vasi sia due profili umani, a seconda di cosa sceglierai di considerare “pieno” e cosa “vuoto”.
Dove voglio arrivare?
I Vasa Physiognòmica di Patella e i vasi di Rubin hanno le radici nella psicologia della Gestalt (o psicologia della forma), che si occupa del modo in cui percepiamo gli stimoli ambientali e organizziamo le immagini ai fini dell’apprendimento; ma non voglio addentrarmi qui in una dissertazione, che peraltro non sono sufficientemente pronto a sostenere.
Ciò che mi interessava, ponendo il quesito nella forma che hai potuto leggere, era registrare la tua reazione:
- avresti considerato “pieno” i vasi oppure le ombre sulla parete?
- ti saresti soffermato su uno dei due aspetti o li avresti notati entrambi?
Le due domande possono apparire banali, ma non lo sono affatto.
Quando in aula faccio vedere i vasi di Rubin, durante un corso di formazione, i partecipanti tendono a concentrarsi su uno dei due aspetti: i vasi o i profili, prevalentemente i primi.
In genere, chi nota prima i profili finisce per notare anche i vasi.
Impiego i vasi di Rubin quando intendo stimolare le persone ad analizzare a fondo le situazioni, ad individuare alternative e a sviluppare opzioni percorribili (negoziato, ma non solo).
Le persone in aula tendono a ripetere un comportamento piuttosto comune nella vita reale; quando ci troviamo di fronte a una situazione, non necessariamente complessa, tendiamo a condurre un’analisi parziale, soffermandoci sugli aspetti più evidenti e trascurando particolari che possono essere fondamentali per le decisioni che andiamo a prendere.
Un comportamento, questo, favorito dalla fretta, dalla preoccupazione, dalla pressione dell’ambiente: esserne consapevole ti aiuterà a fermarti un momento, ad approfondire l’analisi della situazione che stai affrontando e a prendere decisioni consapevoli, analizzando la situazione come hanno fatto quanti hanno risposto al quiz.
I vincitori
Hanno risposto Stefano, Elena, Agostina Betta, Anna Maria, Marco T, Atmatica, Debora, Silvia Moscatelli, Elisabetta: tutti i partecipanti.
Congratulazioni!
Scrivete pure a info@tibicon.net per la scelta del premio, che ricordo essere uno fra Palmiro, il mio libro sul Capitale Intellettuale o uno dei miei corsi e-learning.
A presto leggervi!
Ero arrivata al quiz fuori tempo massimo, ma mi fa piacere farti sapere che avevo notato prima i vasi, ma nell’immagine stilizzata che hai pubblicato qui noto prima i visi.
Sono una donna complicata 😉