L’arroganza di chi prevede il futuro
Politici, economisti, stregoni di varia natura, persone spesso concentrate a catturare i riflettori con le loro previsioni sul futuro.
Ma è davvero possibile sapere ciò che ci riserva il futuro?
Da sempre abbiamo provato a rispondere alla domanda con l’astrologia, con altre forme di superstizione e ricorrendo ai cosiddetti esperti, rifiutando di prendere atto di un unico, incontestabile, fatto: del futuro non sappiamo nulla e nulla possiamo dire.
Per questo, non posso che condividere il pensiero di John Kenneth Galbraith e aggiungere
se vuoi avere un’idea di cosa potrebbe accadere in futuro e orientare così le tue scelte, piuttosto che fidarti di ignoranti dispensatori di verità, chiedi consiglio a chi, pur potendo dire la sua, tace.
Cosa ne pensi?
Spezzo una lancia in favore della Storia, che ci permette di osservare dall’alto e da lontano – come se fossimo su una navicella spaziale – fatti che ai nostri predecessori sembravano isolati e invece facevano parte di fenomeni, movimenti di pensiero e alla fin fine cambiamenti sociali e storici e che può aiutarci a ipotizzare – più che a prevedere – situazioni in cui potremmo trovarci.
Ciao Ada,
Il tuo commento amplia la prospettiva del post, estendendola ai casi in cui, potendo guardare indietro, abbiamo una visione dei fenomeni tale da lasciarci esclamare: “Io lo avevo previsto!”
Come se le cose non potessero prendere una prospettiva diversa dopo che ne abbiamo potuto osservare lo svolgimento.
Una errore cognitivo che commettiamo piuttosto spesso e che è ben illustrato da matteo Motterlini in questo libro https://www.tibicon.net/libri/trappole-mentali
Grazie del commento e a presto leggerti.
Arduino
sapete perché molto spesso, quasi sempre, si ignora la Storia?
perché pensiamo di essere più furbi di chi ci ha preceduto e quindi, sopravvalutandoci, pensiamo di essere assolutamente capaci di evitare i guai che innumerevoli episodi si sono replicati nella storia.
Forse, paradossalmente, l’aver letto -studiato mi pare una esagerazione- storia è la causa del ripetersi degli stessi errori nelle stesse condizioni: per dimostrare che siamo più bravi di chi ci ha preceduto.
Fanno eccezione i Grandi – ma tutti hanno avuto la loro Waterloo
Ciao Graziano,
mi piacerebbe tanto che avessi ragione, e cioé che prima di prendere decisioni le persone “leggessero” la Storia.
Ma temo che non sia così: perché se così fosse assisteremmo a un numero inferiore di scelleratezze.
Grazie del commento e a presto leggerti.
Arduino