Il film è liberamente tratto dal libro di James B. Donovan “La verità sul caso Rudolf Abel”, ispirato a una storia vera.
La pellicola è ambientata in piena guerra fredda e ha inizio nel 1957, quando l’FBI cattura Rudolf Abel, spia sovietica che vive a New York.
Poiché gli Stati Uniti intendono mantenere integra la loro immagine di nazione democratica e garantista, il governo chiede ad un prestigioso studio legale di assumere la difesa del prigioniero; l’incarico viene conferito all’avv. James B. Donovan, che non si occupa ormai da moltissimi anni di cause penali.
Il processo viene celebrato fra mille polemiche: condanna a 30 anni invece dell’attesa condanna a morte.
In quegli anni gli USA acquistano un aereo-spia, il Lockheed U-2, per guidare il quale selezionano piloti giovani e preparati; la regola di ingaggio è non cadere nelle mani del nemico.
Nonostante l’aereo sia in grado di volare a un’altezza che lo porta fuori dalla portata dei radar e dei mezzi di ricognizione del tempo, il velivolo viene abbattuto e Francis Gary Powers, il pilota, catturato e condannato a 10 anni di reclusione.
A questo punto per gli Stati Uniti è fondamentale riportare a casa il proprio uomo e proprio l’avv. Donovan è incaricato di gestire il negoziato, che consiste in uno scambio fra Powers e Abel.
Ma la trattativa si complica in modo del tutto inatteso per un fatto nuovo, causato dalla costruzione del muro di Berlino: la V0lkspolizei, la polizia della Germania Orientale, cattura lo studente statunitense di economia Frederic Pryor con l’accusa di spionaggio.
Di più della trama non ti dico e ti lascio ad alcune scene del film; poi faremo due chiacchiere sugli aspetti a mio avviso più interessanti.
Un film che raccomando a chiunque sia interessato a sviluppare le proprie competenze negoziali: qui negoziato cooperativo, competitivo e misto si alternano vorticosamente, con situazioni che assumono strutture diverse grazie all’abilità dell’avvocato Donovan.
Un film nel quale potrai osservare lo sviluppo di nuove opzioni negoziali grazie a tecniche di ristrutturazione raffinate e a un’instancabile tendenza a individuare lo spazio di manovra dell’avversario e a comprenderne le mosse successive.
La regia di Spielberg ti terrà incollato allo schermo per tutto il tempo, permettendoti di apprezzare la capacità di Donovan di bilanciare l’uso del pugno di ferro e del guanto di velluto, costruendo pazientemente e sapientemente lo spazio negoziale.
Alcuni potrebbero osservare che il film è a senso unico, una pellicola in cui i “buoni” occidentali hanno la meglio sui “cattivi” di oltre cortina: critica condivisibile solo in parte.
L’obiettivo della macchina da presa indugia sulle persone e sui loro destini:
Tuttavia, come ho già detto, dal punto di vista dello sviluppo di competenze negoziali il film si fa apprezzare soprattutto per i numerosi modelli presentati e per la rapidità con la quale i protagonisti passano dall’uno all’altro.
Imperdibile!
Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan, Alan Alda, Austin Stowell, Scott Shepherd, Jesse Plemons