La storia è imperniata su alcuni agenti immobiliari che lavorano in un’agenzia di Chicago che tratta proprietà immobiliari di elevato valore.
I venditori lavorano prevalentemente di sera, quando si muovono a “caccia” dei loro Clienti, che contattano per mezzo di liste di clienti potenziali fornite loro dalla sede centrale.
I venditori sono di livello diverso. Uno ottiene i risultati desiderati, altri diciamo che hanno prestazioni discutibili.
Il film riflette dinamiche di business note a chi si muove in mercato dove le persone sono “spremute” fino all’inimmaginabile, e le mescola con situazioni private che influiscono in modo determinante sulle prestazioni professionali.
Un film che non puoi perdere.
Qui sotto alcune scene del film.
Come guardare il film
Un’immersione affatto irrealistica nel mondo della vendita. Una lotta feroce per un successo legato a doppio filo con la sopravvivenza. Persone disposte a tutto pur di vendere, ci offrono una credibile esemplificazione della solitudine di chi deve ad ogni costo raggiungere un risultato che vive come l’ultima spiaggia.
Uno spaccato di tecniche di comunicazione, di tattiche spregiudicate alle quali ricorre il venditore che ha l’anima del “cacciatore”. E lo stile di gestione di capi che credono che la “pressione” rappresenti l’unica arma possibile per fare risultato.
Un cast d’eccezione e una regia dal ritmo incalzante.
Un film ignorato dai più che chi si occupa di vendita, a qualsiasi titolo, non può perdere.
Il Cast
Ed Harris, Alan Arkin, Alec Baldwin, Jack Lemmon, Al Pacino, Bruce Altman, Paul Butler, Jude Ciccolella, Jonathan Pryce
grazie per il consiglio, un film di cui non posso più fare a meno… almeno una volta l’anno devo guardarlo. E’ tratto da una piece teatrale.. mi piacerebbe vederlo presto al teatro.
Tra i “Tibi film” secondo me non può mancare “Il capitale umano” di Virzì, bellissimo noir tratto dal romanzo di Stephen Amidon.
Come Americani, anche questa è una pellicola in cui vengono rappresentati personaggi disposti a tutto pur di raggiungere i propri risultati (economici, di realizzazione sociale, di potere).
A mio avviso è uno dei rari casi in cui, per certi versi, il film è migliore del libro.
scusa, volevo dire “i propri obiettivi”…
La pièce originale, “Glengarry Glen Ross” di Mamet, fa parte del repertorio consolidato, e io la vidi la prima volta negli anni ’80: Mi colpì parecchio, e pensai che un tipo di etica lavorativa del genere da noi non potesse attecchire. Sarà che allora non avevo esperienze di lavoro, sarà che sono cambiate le cose, ma purtroppo mi sbagliavo… 🙁
Grazie del suggerimento Gianluca.
Sono stato testimone di scene analoghe a quelle presentate nel film, come ho avuto modo di dire presentando la pellicola; anche in Italia.
Grazie e a presto leggervi,
Arduino