I diritti imprescrittibili del lettore, splendidamente descritti da Pennac

Daniel Pennac - Traduzione di Y. Melaouah - Feltrinelli - 2013 - 141 pagg

Come un romanzo

2 Maggio 2011 | di Arduino Mancini Daniel Pennac - Genitori e Figli - Psicologia cognitiva

Fra le prime cose che ci sono imposte trova certamente posto la lettura: non in tutte le famiglie e i contesti educativi, d’accordo, ma l’esperienza di ciascuno di noi dice che la lettura viene prevalentemente presentata come dovere. E come tutti i doveri finisce per stancare.

Attraverso l’analisi dell’interazione fra lettore e contenuti del libro, Daniel Pennac ci presenta storture e contraddizioni dell’educazione scolastica e familiare che finiscono per allontanare il giovane dalla lettura.

Come superare questo problema?

L’autore ribalta il rapporto con la lettura, trasformandola da un dovere in un diritto addirittura codificato in un decalogo, dando piena dignità all’approccio individuale alla lettura perché “le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere”.

Di seguito il decalogo, ampiamente trattato nel libro.

I. Il diritto di non leggere
II. Il diritto di saltare le pagine
III. Il diritto di non finire un libro
IV. Il diritto di rileggere
V. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
VI. Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa)
VII. Il diritto di leggere ovunque
VIII. Il diritto di spizzicare
IX. Il diritto di leggere a voce alta
X. Il diritto di tacere

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