Ridere rappresenta un’esperienza positiva e appagante.
La risata ci fa sentire bene perché in situazioni difficili, ci offre l’occasione per prendere una distanza emotiva da ciò che accade, cogliendone una struttura che ci permette di percepirle come divertenti piuttosto che tragiche.
Un esempio?
La famosa citazione di Oscar Wilde, il quali in punto di morte pronunciò queste parole:
Ma cerchiamo di entrare nel vivo della scheda del libro ponendoci alcune domande:
Per poter rispondere dobbiamo entrare nel significato di due parole chiave: umorismo e riso.
Le situazioni che troviamo divertenti sono quelle caratterizzate da un certo grado di umorismo, cioè la capacità di cogliere, rappresentare e comunicare gli aspetti curiosi, ridicoli, divertenti e perfino grotteschi delle situazioni; aspetti che ci portano a (sor)riderne con ironia ma anche con comprensione, indulgenza e simpatia umana.
Il riso invece è generato da situazioni umoristiche e ne è una diretta conseguenza; è un’espressione più o meno intensa e rumorosa di allegria e/o euforia che causa un cambiamento nella respirazione, nell’espressione facciale e spesso nella postura della persona.
Una situazione umoristica può essere rappresentata da un episodio, un’immagine o un’esperienza che ci colgono di sorpresa, perché si rivelano incoerenti con ciò che riconosciamo come ordinario.
L’umorismo ha grande dimestichezza con l’uso delle parole: le deforma, ne cambia la logica, le decontestualizza per creare situazioni inattese o semplicemente aiutare a cogliere aspetti della realtà precedentemente ignorati.
L’autore esamina le caratteristiche dell’umorismo, la sua natura e i segnali attraverso i quali si manifesta. E ci aiuta a:
Se vuoi approfondire gli aspetti storici, letterari e sociologici del tema troverai in quest’opera una interessante bibliografica.
Ciò che John Morreall sottintende, senza parlarne esplicitamente, è che alla base dell’umorismo troviamo la flessibilità cognitiva, quella competenza complessa di cui si avvale chi agisce con successo nel problem solving, nei processi creativi e nell’innovazione; perché il libro costituisce una vera e propria guida alla “costruzione” dell’umorismo, presentando tecniche di pensiero che consentono di formulare un’interpretazione nuova della realtà, cogliendone una struttura in precedenza sconosciuta e affrontandola in modo non convenzionale.
Proprio per questo raccomando la lettura del libro a quanti in azienda si occupano a vario titolo di processi di innovazione o di gestione del cambiamento, perché potranno giovarsene nella gestione quotidiana.
Dimenticavo!
Sei uno di quelli/e ai/alle quali ogni tanto sfugge la risata inopportuna? Sì, insomma, quella che ti può sfuggire davanti a chi dice una fesseria, o peggio davanti al tuo capo.
Se non sai gestire situazioni del genere, il libro ti aiuterà a superarle (capitolo 5): ma sono certo che tu sappia benissimo come gestire queste situazioni.
Sbaglio?
Prima di leggere l’indice dai un’occhiata a questo breve video, nel quale John Morreall presenta il suo libro.
Buona lettura!
PREFAZIONE
INTRODUZIONE
BIBLIOGRAFIA
INDICE ANALITICO