Alle molte domande sulla leadership e sulla dinamica del potere nelle organizzazioni, non sa ancora dare risposte pienamente soddisfacenti quella letteratura che si impegna a lanciare messaggi e consigli su come essere un “buon capo”.
Questo libro fa eccezione.
Manfred Kets de Vries è convinto che il tema della leadership abbia un’alta valenza psicologica, che si inscriva profondamente nella storia dei suoi protagonisti e che per affrontarlo sia indispensabile entrare nel mondo soggettivo degli attori organizzativi, nelle pieghe dei loro sentimenti e delle loro ambivalenze, nei nascondigli dei loro desideri e delle loro paure.
Le vicissitudini della leadership organizzativa possono così essere spiegate soltanto se le si lega a quella dell’idea del potere che abbiamo in noi, alle illusioni coltivate, alle immagini fantasticate, ai “chiaroscuri” di cui si è alimentata.
Nell’esplorare i molti rischi che si presentano sullo scenario accidentato della dinamica del potere (i rischi della semplificazione e dell’onnipotenza, del narcisismo e della prepotenza, dell’attivismo e della falsificazione), Kets de Vries ci aiuta a comprendere quanto difficile sia per le organizzazioni maturare ragioni e condizioni per una leadership equilibrata, autentica e positiva, e come la figura del leader senza macchia e senza paura appartenga più al mito che alla realtà.
A questo proposito è interessante leggere le parole dell’autore.
Più leader conosco, più trovo difficile indicare uno stile di leadership veramente efficace. Lo stesso mi accade nella definizione del rapporto leader/gregario.
Il compito di stabilire quali tipi di leadership siano da preferire è stato notevolmente complicato da una vera esplosione di studi sull’argomento. La miglior risposta è probabilmente: dipende.
Naturalmente la diversità delle situazioni giustifica la presenza di diversi stili di leadership. Limitare le caratteristiche della leadership a un breve elenco di dimensioni comuni (come troppo spesso fa la ricerca specializzata) sarebbe un insulto all’intelligenza del lettore. Questo non implica, tuttavia, che manchino del tutto elementi comuni nei comportamenti dei vari leader.
Pur potendo la statura di alcuni leader apparire superiore a quella dei comuni mortali, è chiaro che alcuni tratti della natura umana sono riferibili anche ad essi. Tutto sta nel saper mettere la conoscenza di questi elementi comuni al servizio di una miglior comprensione dell’argomento che ci interessa.
Scopo di “Leader, giullari e impostori” è quello di presentare un quadro più sofisticato delle interazioni delle diverse componenti della leadership organizzativa; e certo più realistico di quello fin qui offerto dalle descrizioni meccanicistiche e unidimensionali degli specialisti di management.
Il libro tratta, in particolare, delle psicodinamiche organizzative da un punto di vista clinico, con l’intento di dimostrare come le imprese possano risentire di processi interni sia inconsci sia consci, in grado di influenzare molte decisioni organizzative e politiche aziendali.
Leader, giullari e impostori è diretto principalmente a sei categorie di persone:
Di seguito alcuni interventi dell’autore su temi correlati alla leadership.
Prefazione all’edizione italiana
Leader senz’ombra e organizzazioni senz’anima (G.P. Quaglino)
Prefazione
Introduzione
Noi e i nostri leader: capire i leader che noi stessi creiamo.
1. Il leader come specchio
Rispecchiamento personale
La dinamica del rispecchiamento in una realtà aziendale
Come risolvere il problema del rispecchiamento.
2. L’io incompleto: narcisismo ed esercizio del potere
Reazioni alle ferite psicologiche dell’infanzia
Narcisisti e organizzazioni
Il comportamento narcisistico
Controllare le conseguenze del narcisismo
3. Il distacco dal potere: un bilancio emotivo
Conseguenze dell’invecchiamento
L’esperienza del nulla
La legge del taglione
Il “complesso dell’edificio”
Il pensionamento
4. Anime morte: analfabeti dei sentimenti
Che cos’è l’alessitimia
La predisposizione all’alessitimia dell'”uomo dell’organizzazione”
Comportamenti personali
Alla ricerca di soluzioni
5. Arroganza e giullari: umorismo come elemento equilibratore del potere
I pericoli dell’arroganza
II ruolo del giullare
Utilità dell’umorismo
Il giullare nell’organizzazione
6. La sindrome dell’impostore
Le psicodinamiche dell’impostura
Livelli di impostura
Come difendersi dagli impostori
7. Leadership e abuso di potere: al di là della complicità
Quando i leader politici abusano del potere: il caso di Saddam Hussein
Quando sono dei capitani d’industria ad abusare del potere: il caso di Robert Maxwell
Un tiranno benevolo
Conclusione
Gestire le ambiguità di leadership e potere
Bibliografia
Letture scelte