Il titolo del libro di Pietro Trabucchi, psicologo dello sport e coach di atleti che praticano discipline di resistenza (ad esempio ultramaratona e sci di fondo), ci porta immediatamente al contenuto del libro, nel quale egli sostiene che alla base dei risultati che una persona può ottenere ci sono la motivazione e la resilienza, intesa come capacità della persona di affrontare situazioni difficili, anche traumatiche, e di riuscire comunque a riorganizzare la propria esistenza e a perseguire obiettivi sfidanti.
Collante fondamentale di motivazione e resilienza è la perseveranza, intesa come capacità e determinazione della persona nel perseguire scopi e/o obiettivi anche in situazioni avverse, senza lasciarsi sopraffare da difficoltà e problemi.
Di seguito l’autore spiega il concetto di resilienza.
Il senso comune suggerisce che la perseveranza sia piuttosto rara in una società abituata a raccogliere immediatamente i frutti dei propri sforzi e poco incline alla paziente costruzione dei risultati; la tesi sostenuta da Trabucchi, dati alla mano, è che la capacità di perseguire con perseveranza i propri obiettivi è connaturata nell’uomo, in quanto frutto di un’evoluzione iniziata 2 milioni di anni di fa e di un progressivo adattamento all’ambiente. Insomma, l’uomo è più maratoneta che velocista e quindi più adatto alle discipline che richiedono resistenza.
Perché allora facciamo tanta fatica a “tenere botta”? Perché ci sentiamo defraudati quando il premio per un risultato raggiunto arriva tardi o non arriva affatto? Perché abbiamo continuamente bisogno di vedere riconosciuto il nostro lavoro?
Per l’autore le cause sono sostanzialmente tre:
Come accrescere la capacità di perseguire i nostri obiettivi con perseveranza?
Trabucchi non ci offre una soluzione ma indica una direzione.
Possiamo prima di tutto accrescere la nostra autostima rinunciando definitivamente al mito del talento; vi sono persone che raggiungono obiettivi che altre sulla carta più dotate non riescono neanche a immaginare: concentrarsi sulla meta piuttosto che sui propri limiti ci aiuterà ad accrescere l’indispensabile fiducia in noi stessi.
Un altro passo fondamentale consiste nel rinunciare definitivamente al falso sostegno dei “motivatori”, metabolizzando il fatto che la motivazione è un fatto intimo che può essere sostenuto dall’esterno, in nessun caso indotto.
Infine, dobbiamo convincerci che nessun risultato si può cogliere da soli; saper contribuire alla costruzione di un team (gruppo, azienda, squadra, famiglia) che ci sostenga nello sforzo e nell’accrescere la nostra resilienza ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi e a migliorare la qualità della nostra vita.
In conclusione, un libro che merita attenta lettura e che può radicalmente cambiare il tuo modo di considerare il concetto di morivazione.
INDICE
Prefazione di Bruno Brunod
Parte prima. Resilienza e motivazione
Capitolo 1. Perseverare è umano
Capitolo 2. Impegno, talento, motivazione
Capitolo 3. Automotivazione: cos’è, da dove viene, come funziona
Parte seconda. Sviluppare la resilienza individuale, sostenere l’automotivazione
Capitolo 4. Convincersi di farcela, tenere duro: i due cardini dell’automotivazione
Parte terza. Sostenere resilienza e motivazione nelle organizzazioni
Capitolo 5. Primum non nocēre. Le condizioni che sostengono l’automotivazione nelle organizzazioni e in famiglia
Capitolo 6. Individualità straordinarie che condividono obiettivi: il dilemma dell’ultramaratoneta
Conclusioni
Ringraziamenti