Come si sente una persona quando ha la responsabilità del destino di tante altre e si trova, da sola, ad affrontare una situazione disperata?
Come può, la stessa persona, mantenere una visione lucida della realtà quanto tutti intorno sembrano aver perso la testa?
Il film che ti presento ci aiuterà a rispondere a queste domande.
Il titolo originale è Darkest Hour ed è basato sulla sceneggiatura di Anthony McCarten riguardante l’ascesa di Winston Churchill alla carica di primo ministro britannico nel 1940, agli inizi della seconda guerra mondiale.
L’Europa sta affrontando forse la stagione più difficile della sua storia. Dopo l’invasione della Norvegia e la resa del Belgio anche la Francia sta per cadere in mano ai nazisti; e come se non bastasse l’intero esercito britannico (oltre 300.000 uomini) è intrappolato dai carri armati tedeschi sulla spiaggia di Dunkirk, martellato dall’aviazione nemica: e con la disperata certezza di non tornare a casa.
In Gran Bretagna il primo ministro Neville Chamberlain è nell’occhio del ciclone, perché accusato di aver sottovalutato il pericolo della Germania nazista e di essere stato troppo accondiscendente con Hitler; i Laburisti nella Camera dei Lord ne chiedono le dimissioni e il Partito Conservatore è costretto ad accettarle, poiché il momento richiede un governo deve avere il sostegno anche dell’opposizione: un’opposizione che individua in Winston Churchill l’unica persona in grado di affrontare la situazione e di evitare l’invasione dell’isola.
Già, perché la parola vittoria appare velleitaria anche al più ottimista dei britannici.
Lo scenario in cui Winston Churchill prende il potere, a 66 anni, è desolante: l’Europa in balia della Germania nazista, il Partito Conservatore che più che supportarlo lo sopporta, il re che non ne ama il carattere spigoloso, l’esercito sul punto di essere annientato a Dunkirk, lo spettro di una imminente invasione, larga parte della classe politica conservatrice pronta a negoziare la pace con Hitler.
Ora basta con la trama, peraltro già scritta dai libri di storia: ecco alcune scene del film, poi alcuni punti ai quali ti suggerisco di prestare attenzione.
Difficile commentare la pellicola senza dire che Winston Churchill nasce da una famiglia ricca (sua madre è figlia del proprietario del New York Times) e con radici nobiliari. Fin da piccolo egli mangia pane e politica (suo padre era stato membro di primo piano del partito conservatore) e da sempre si prepara a ricoprire una carica che gli è offerta solo in una età non più verde.
Gli aspetti notevoli del film sono i seguenti:
Un film che ogni persona interessata ai temi del pensiero critico e dello sviluppo della leadership dovrebbe vedere.
Gary Oldman (splendida interpretazione, che gli vale l’Oscar 2018), Kristin Scott Thomas (superlativa), Ben Mendelsohn, Lily James, Ronald Pickup, …