Come nasce il discorso di John F. Kennedy che cambiò l'America

Thurston Clarke - traduzione di M. Fiorini - il Saggiatore - 2004 - 312 pagg

Ask not

9 Dicembre 2010 | di Arduino Mancini Leadership

«Non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi, ma che cosa voi potete fare per il vostro paese»

La mattina del 20 gennaio 1961, quando John F. Kennedy pronuncia queste parole e diventa presidente degli Stati Uniti, Washington è ricoperta di neve. Politici e celebrità, compresi Frank Sinatra e una parte rappresentativa dello star system americano – il connubio tra i Kennedy e Hollywood che di lì in avanti avrebbe segnato la scena politica – trasformano l’evento in un momento magico, indimenticabile.

Sorridente, abbronzato, in abiti chiari e leggeri in spregio al freddo, John F. Kennedy si staglia sui presenti come immagine di sobrietà, giovinezza, vigore.

Davanti alla nazione e al mondo intero diviene l’icona del nuovo che avanza. E l’inizio di un’era.

Gli americani vengono chiamati a «sostenere l’onere di una lunga e oscura lotta… contro i nemici dell’uomo: la tirannide, la miseria, le malattie e la guerra».

Le parole del presidente non si limitano a rinfrancare gli animi: cambiano il corso di molte esistenze, restituendo alla nazione ottimismo e fiducia.

Frutto di studi e letture, ispirato a modelli di retorica come quella di Churchill e di Lincoln a Gettysburg, architettato nel dettaglio per entrare a pieno titolo nel sogno americano e nella storia, quello di Kennedy è uno dei discorsi politici più memorabili del XX secolo.

Attraverso l’analisi delle diverse stesure e delle circostanze che le hanno ispirate, Thurston Clarke ricostruisce il clima di un delicato periodo storico e ci svela i retroscena intimi di un uomo: il rapporto con la moglie Jackie, la passione per le donne, la filosofia di vita, la lotta interiore del futuro presidente per trovare le parole che avrebbero ispirato una generazione.

Ask Not è il ritratto di JFK durante i giorni più felici della sua esistenza: un racconto dettagliato che ci restituisce un leader politico che ha saputo ispirare anche le generazioni successive.

Ciò che preme osservare, da un punto di vista tecnico, è la meticolosità con la quale JFK ha costruito il suo discorso di investitura, consapevole del suo ruolo di leader e di agente del cambiamento. Un discorso tecnicamente costruito per muovere le coscienze e chiamare il singolo individuo ad un atteggiamento attivo nei confronti della storia.

Ecco la clip del discorso.

 

 

“Infine, che voi siate cittadini dell’America o del mondo, chiedete a noi, qui, le stesse alte prove di forza e di sacrificio che noi chiediamo a voi. Con una serena coscienza come solo sicuro compenso e la storia come ultimo giudice delle nostre azioni, accingiamoci dunque a guidare il paese che amiamo, invocando la Sua benedizione e il Suo aiuto, ma sapendo che qui sulla terra siamo noi a dover compiere la volontà di Dio.”

Nel libro è disponibile il filmato del discorso di investitura di JFK.

 

INDICE

Il discorso di insediamento del Presidente John E Kennedy (20 gennaio 1961)

Prologo, Cimitero nazionale di Arlington

PRIMA PARTE. Le parole

A bordo del Caroline (10 gennaio)
Palm Beach (11-15 gennaio)
Palm Beach (16 gennaio)
Palm Beach (17 gennaio)
A bordo del Caroline (17 gennaio)

SECONDA PARTE. La musica

Washington e New York (17 gennaio)
New York e Washington (18 gennaio)
Washington (19 gennaio)
Washington (20 gennaio)
II Campidoglio (20 gennaio)
Washington (dal 20 gennaio 1961 al presente)

Note
Bibliografia
Ringraziamenti

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