Costruire la propria vita è quasi un imperativo categorico nella civiltà occidentale.
Gli individui agiscono, lottano, si sforzano per fare della propria esistenza un’unica e singolare avventura, condizionata solo dalle proprie decisioni.
Un’aspirazione che, se sancisce l’affrancamento dal passato, dalle società immobili, dal destino già tracciato, dalla tradizione, presuppone un futuro amico e prevedibile – futuro che la società del rischio non è più in grado di garantire.
Su questo tema ci invita a riflettere Beck che mostra come, nel mondo globale, su ogni scelta, dallo studio al lavoro o, al matrimonio, gravi il timore dell’imprevedibilità e dell’insuccesso.
INDICE
I. Che cosa significa costruire la propria vita?
II. L’espandersi della dimensione personale
III. L’estraniazione della propria vita: politicizzazione e globalizzazione dell’esperienza
IV. La propria vita e la povertà: dove inizia una biografia a rischio?
V. L’esempio del matrimonio: dal legame a vita a quello a termine
VI. La lotta delle donne per uno spazio proprio
VII. I giovani: avanguardia del costruirsi una propria vita
VIII. L’università: un biglietto per treni che non partono
IX. La morale sociale: una società egocentrica
X. La propria vita, la propria morte