Questo libro focalizza l’importanza del linguaggio nella psicoterapia: non il linguaggio come semplice mezzo d’espressione, bensì il linguaggio come arte di persuasione.
Esistono due realtà: quella oggettiva, esterna, e l’altra, che è il risultato delle nostre opinioni sul mondo. La loro sintesi determina convinzioni, pregiudizi, valutazioni e distorsioni, ossia, per dirla con Watzlawick, la nostra “immagine del mondo”.
Gli interventi linguistici tendono a modificare questa immagine e, in particolare, quando si parli di psicoterapia, “l’immagine del mondo che produce dolore”.
Scopo di questo libro è illustrare la grammatica del cambiamento e le varie tecniche attraverso cui renderlo possibile: paradossi, spostamenti di sintomi, giochi verbali, prescrizioni. Tutto ciò che appare immodificabile può, secondo Watzlawick, essere cambiato se si conoscono le opportune strategie.
Scritto sulla base di una fitta documentazione di casi clinici, allegorie, illustrazioni, aneddoti, citazioni di filosofi, artisti, scrittori e pensatori “Il linguaggio del cambiamento” è un libro non soltanto sulla terapia ma anche sulla vita. Nel corso delle sue numerose ristampe (la prima edizione è del 1980), ha consentito ai suoi molti lettori una feconda opportunità di comunicare con se stessi e con gli altri.
Approfondimento
Il linguaggio del cambiamento è stato pubblicato nel 1980 nella “Biblioteca di Psichiatria e Psicologia clinica”. “Non si può leggere questo libro – ha scritto Peggy Papp, dell’Ackerman Institute di New York – senza essere stimolati e provocati dalle idee di Paul Watzlawick sui fenomeni del cambiamento nel comportamento e nell’attitudine individuale verso il mondo.”
Avendo esplorato i differenti aspetti del cambiamento in “Pragmatica della comunicazione umana”, “Change” e “La realtà della realtà”, Watzlawick ora elabora su questo argomento alcune indicazioni per la comunicazione terapeutica.
Il libro focalizza l’importanza del linguaggio nella psicoterapia: non il linguaggio come semplice mezzo di espressione, ma il linguaggio come arte di persuasione.
Watzlawick ritiene che l’uomo disponga di due linguaggi diversi. Il mondo della razionalità è controllato dall’emisfero cerebrale sinistro e ci consente di interpretare la realtà obiettiva in termini razionali secondo una logica metodologica.
Questa è spesso in conflitto con l’attività dell’emisfero destro, origine delle fantasie, dei sogni e delle idee che possono sembrare illogiche e assurde.
Il linguaggio della psicoterapia è il linguaggio dell’emisfero destro perché in esso l’immagine del mondo è concepita ed espressa.
Questo libro è destinato a insegnare la grammatica dell’emisfero destro in cui si realizza il “cambiamento”: il lavoro della terapia secondo Watzlawick è “cambiare l’immagine del mondo che produce dolore” nel paziente.
Le varie tecniche per realizzare ciò sono descritte in modo chiaro e pratico come diverse strategie: paradossi, spostamenti di sintomi, giochi verbali, prescrizioni. Tutto ciò che appare immodificabile può, secondo Watzlawick, essere cambiato.
INDICE
Introduzione
Capitolo primo
Sguardo generale
Capitolo secondo
Le nostre due lingue
Capitolo terzo
I nostri due cervelli
Capitolo quarto
Prove sperimentali
Capitolo quinto
Immagini del mondo
Capitolo sesto
Forme linguistiche proprie dell’emisfero destro
Die Untergangster des Abendlandes – Forme linguistiche immaginose – Pars pro toto – Aforismi
Capitolo settimo
L’induzione del blocco dell’emisfero sinistro
Il est interdit d’interdire – Prescrizioni di sintomi – Spostamenti di sintomi – L’illusione di alternative – Ristrutturazioni
Capitolo ottavo
Prescrizioni comportamentali
Capitolo nono
Tutto, solo ”questo” no
Utilizzazione del “linguaggio” del paziente – Utilizzazione della resistenza – Anticipazioni
Capitolo decimo
Rituali
Capitolo undicesimo
Conclusione
Bibliografia
Indice dei nomi e degli argomenti