“Non insegniamo basandoci su regolamenti e programmi ma attingendo a quanto è vivente.”
Dall’eclettico filosofo di inizio Novecento, fondatore della celebre scuola steineriana, una riflessione profonda sui metodo pedagogico: una teoria educativa basata sulla libera espressione delle potenzialità del bambino attraverso l’apprendimento di tutte le arti.
Per formare individui liberi da condizionamenti in cui pensiero, cultura, sentimento e volontà che sappiano cooperare in armonia.
Nella vasta opera di Rudolf Steiner un posto preminente è occupato dalla pedagogia. Oltre ai numerosi testi specifici, molti riferimenti pedagogici si trovano sparsi in quasi tutta la sua opera. Steiner, infatti, chiamò la pedagogia «la figlia della preoccupazione» in quanto seppe cogliere già nel suo tempo i sintomi di ciò che oggi si va purtroppo realizzando, cioè un vero attacco all’infanzia.
Con ciò non mi riferisco soltanto alle manifestazioni più evidenti, delle quali ormai i media ci aggiornano quotidianamente, bensì a tutte le anticipazioni e agli espedienti pedagogico-didattici, sempre più unilateralmente finalizzati alla formazione dell’intelletto, trascurando quella della volontà e del sentimento, con le quali oggi si educano bambini e ragazzi.
Secondo il pensiero di Steiner, il corpo è lo strumento attraverso il quale l’individualità umana può attuare il proprio peculiare compito sulla Terra e tale strumento deve essere giunto a completa maturazione, prima di poter espletare tutte le funzioni in maniera sana ed equilibrata.
INDICE
Introduzione
Nota biografica
L’arte dell’educazione
L’educazione prenatale
L’ideale dell’educazione nella civiltà greca: il ginnasta
L’educazione dalla romanità al primo medioevo: il retore
L’educazione dalla metà del medioevo ai nostri giorni: il dottore
Dall’educazione del dottore all’educazione dell’umanità
II settimo anno di vita
I primi tre periodi di vita
Conservare il bambino nell’uomo
Le tre premesse sulle quali poggia l’educazione greca
Osservare i segni dei tempi
Dalle abitudini alla memoria.
Fede e tradizione nel medioevo
Come si deve educare oggi?
Occorre diventare educatori intuitivi
Perché educhiamo?
Simpatia degli istinti, antipatia degli ideali
Armonia fra pensare e volere
Educare partendo dalla conoscenza dell’uomo
L’educazione riguarda tutta l’umanità
I primi tre anni di vita
Imparare a camminare
Imparare a parlare
Imparare a pensare
La bambola “bella”
Come lavorano le forze formative
I giochi del bambino
II giardino d’infanzia
Intellettualismo precoce e materialismo
II bambino getta via ciò che non vuole accogliere
L’ereditarietà e la scelta dei genitori
L’età scolare
Ritmo e arte nell’insegnamento
L’importanza del sonno
Conseguenze di un insegnamento intellettuale
L’elemento artistico
Esercizio corporeo e volontà
La cura del corpo e l’insegnamento artistico
La ginnastica
Sviluppo della libertà sotto una guida autorevole
Come il maestro si conquista la naturale autorità
Un momento importante: i nove anni
Spirito e materia, un’unità inscindibile
Scrittura e lettura
Primi insegnamenti di scienze: botanica, antropologia e zoologia
La matematica: geometria, aritmetica, calcolo
L’insegnamento a periodi – Il dimenticare
L’insegnamento della storia
Importanza dell’età scolare in relazione al rapporto di causa ed effetto
II piano di studi si ricava dall’uomo stesso.
Le attività pratiche
La maturità sessuale e la vita sociale
Le esigenze del nostro tempo
L’insegnamento delle lingue
Grammatica e sintassi
L’educazione religiosa
L’evoluzione dell’intelligenza
Tener conto dei temperamenti
Leggi naturali astratte trovano il contrappeso nella comprensione dell’arte
II lavoro manuale: sapere e saper fare
Libertà, giudizio morale, sentimento religioso
Euritmia e ginnastica
Le riunioni con i genitori
Una pedagogia per tornare a essere una sola umanità