Un libro da tenere sul comodino e da leggere con lentezza: alla sera, prima di spegnere la luce.
Così mi sono avvicinato a un’opera che, scritta dal linguista, critico letterario e saggista Gian Luigi Beccaria, ha il potere di (ri)avvicinarci alla lingua italiana, alle sue sfaccettature costruite nei secoli anche grazie alla contaminazione con le altre lingue.
In un momento in cui anche fra gli insegnanti stanno venendo al pettine i nodi di una crescente e imbarazzante ignoranza della lingua italiana, quando congiuntivo e condizionale sono ormai assimilati a portatori di virus che pochi osano avvicinare, in una società in cui una comunicazione priva di “orrori” appare poco rilevante, questo libro può aiutarci a recuperare la consapevolezza della necessità di tornare a esprimerci impiegando la lingua italiana almeno a un livello di decenza.
Attraverso l’analisi di 100 parole a volte sconosciute, spesso note e talvolta oscure, il professor Beccaria ci guida alla riscoperta di una lingua affascinante, ricca di storia e significati: la lingua italiana, quella che è alla base delle nostre radici culturali e che sarebbe pericoloso abbandonare quasi fosse una zavorra.
Che cosa mi ha lasciato il libro?
Due cose:
Proprio così: quello che ci ha regalato il prof. Beccaria è un libro sul valore della contaminazione culturale.
Ora, ascolta la sua presentazione del libro, poi prosegui con l’indice.
INDICE
Premessa
Note
Riferimenti bibliografici
Glossario e indice delle cose notevoli
Indice nei nomi