Chi ha inventato l'orrido strumento?

Autore anonimo - Colonnese - 2001 - 96 pagg

Storia della cintura di castità

5 Luglio 2011 | di Arduino Mancini Donne e uomini - Storie di donne

Questo libretto è stato pubblicato basandosi su un’edizione romana del 1893 di autore incerto.

Interessante, ironico e divertente, l’autore ripercorre nello scritto la storia della cintura di castità attraverso eventi e aneddoti spesso sorprendenti, in altre tanto esilaranti da sembrare essere mutuati da una barzelletta.

Di seguito i punti fondamentali della storia della cintura di castità.

La prima cintura di castità la descrive Omero nell’Odissea: Efesto, dio del fuoco, fabbro, zoppo e brutto, viene tradito dalla sua sposa Afrodite. Per vendicarsi, forgia una sottile rete di ferro che le imprigionerà il sesso.

L ‘uso del mezzo meccanico per assicurarsi la fedeltà della donna, si fa risalire agli albori del 1400.

Venne adottato in Italia, in Francia, in Germania, in Inghilterra, soprattutto da mariti-guerrieri i quali, una volta sigillato l’organo del piacere, portavano in battaglia la preziosissima chiave.

L’ultima a persistere nel crudele uso fu la religiosa Spagna, come testimonia in alcuni suoi disegni Goya.

Costruita, in metallo flessibile, ricoperta di velluto e avorio con chiusura a lucchetto e sigilli di ceralacca,la cintura di castità (fatta quasi sempre su misura) copriva il pube e andava a cingere completamente l’organo genitale; una perforazione a dentelle permetteva appena di espletare le quotidiane funzioni naturali.

Ma cosa ha rappresentato, socialmente e nel rapporto di coppia, la cintura di castità?

II disumano orpello rappresentò la sopraffazione della donna resa esplicita attraverso concetti quali l’onore, la fedeltà, la gelosia.

Come dice l’autore nelle parte finale, la gelosia eccessiva è indizio, nell’uomo, di consapevolezza di scarso valore. Gli uomini che ne facevano uso non avevano cercato le mogli se non per soddisfazione sessuale, dote o eredità, difendendo il proprio onore con un mezzo meccanico non potendo far conto sull’affetto della consorte.

Ma ciò che risulta evidente da questo godibile libretto è che la cintura di castità ha rappresentato per secoli un mezzo di coercizione attraverso il quale l’uomo, avvalendosi di superiore forza fisica, ha relegato la donna a un ruolo subalterno.

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